Ospedaletto CON/temporaneo

Domenica 12 maggio 2019, in occasione della 58. Mostra Internazionale d’Arte, apre le porte al pubblico OSPEDALETTO CON/temporaneo, un nuovo complesso espositivo che è anche un progetto artistico, nella misura in cui le opere d’arte contemporanea scelte per abitarlo innescano un dialogo fruttuoso con gli spazi che le ospitano. Non singole opere in mostra ma sperimentazioni narrative, scenografie provvisorie, spazi tematici. Vere e proprie “stanze dell’arte” che sono state costruite seguendo la sensibilità personale degli artisti e degli interlocutori coinvolti. Padiglione della Repubblica di San Marino, OGR – Officine Grandi Riparazioni Torino, Fabrica, Marignana Arte, Sarah Revoltella. OSPEDALETTO CON/temporaneo è un progetto a cura di :venews C563Arts, in collaborazione con I.R.E. e Fondazione Venezia Servizi, gestori del Complesso.

Il Complesso dell’Ospedaletto, situato in Barbaria de le Tole (Castello 6691), a due passi da Campo Santi Giovanni e Paolo, si compone di un nucleo di edifici di epoche diverse e dalle diverse vocazioni, con una parte fortemente caratterizzata in termini architettonici e artistici, composta da la Chiesa di Santa Maria dei Derelitti, la Sala della Musica, la Scala del Sardi, la Farmacia, il Cortile delle Quattro Stagioni, e con una parte ‘moderna’ ma ugualmente segnata da una forte connessione con gli spazi monumentali. Il progetto di trasformazione temporanea del Complesso in esposizione dedicata all’arte contemporanea diventa una ideale rappresentazione visiva di una storia in cui i diversi luoghi ne rappresentano i capitoli.

Nella Chiesa di Santa Maria dei Derelitti, nell’atrio moderno, nella Sala Leoncini e nel Giardino trova spazio la partecipazione nazionale della Repubblica di San Marino, Friendship Project International, la piattaforma che a partire dal 2015 San Marino ha promosso per creare un luogo di incontro e di confronto tra artisti sammarinesi e internazionali. Un progetto di internazionalizzazione dove dialogo e scambio sono gli elementi chiave di una mostra multiforme, in cui linguaggi e culture artistiche si fondono in un unico contesto capace di intersecarli, di contagiarli vicendevolmente, di trovare energie nuove. Commissario è Vito Giuseppe Testaj, curatore Vincenzo Sanfo e gli artisti in mostra sono Gisella Battistini, Martina Conti, Gabriele Gambuti, Giovanna Fra, Thea Tini, Chen Chengwei, Li Geng, Dario Ortiz Tang Shuangning, Jens W. Beyrich, Xing Junqin, Xu De Qi, Sebastian.

Al primo piano, la Sala della Musica ospita Carousel de Crystal, l’intervento di Pablo Bronstein a cura di Catherine Wood realizzato appositamente per le OGR, Officine Grandi Riparazioni Torino, che riproduce l’equivalente della camera da letto di un re del XVII secolo, luogo apparentemente privato, intimo, ma di fatto centro dei rituali della vita di corte, in cui si muovono due danzatori la cui presenza è raddoppiata dall’uso di una proiezione video di grandi dimensioni, che rivela il punto di vista dell’artista.

A pochi passi dalla Sala della Musica, gli spazi della Farmacia accolgono la mostra Reagents, a cura di Daniele Capra, collettiva di otto artisti – Arthur Duff, Serena Fineschi, Silvia Infranco, Túlio Pinto, Fabrizio Prevedello, Quayola, Verónica Vázquez e Marco Maria Zanin – sostenuta da Marignana Arte. Il lavoro di questi otto artisti è caratterizzato da una grande sensibilità e reattività ai contesti spaziali e alle dinamiche di azione-reazione innescate dalle variabili ambientali. La mostra evidenzia come nella pratica di tali artisti l’opera possa essere vista quale dispositivo generato grazie a un processo di opposizione agli stimoli e alle pressioni, fisiche e psichiche, che il contesto esprime.

Lungo il porticato, sempre al primo piano, trova spazio Stelle e Conflitti, un’opera-arazzo di grandi dimensioni di Sarah Revoltella, creata in collaborazione con le tessitrici di Nule, in Sardegna, a cura di Giacinto Di Pietrantonio. Attraverso la sovrapposizione dei buchi neri della mappa celeste elaborata dalla NASA su quella terrestre si visualizza una corrispondenza sorprendente tra la linea dei buchi neri celesti e quella delle guerre attualmente in corso in tutto il nostro Pianeta. All’energia negativa sprigionata dai conflitti, l’artista contrappone la forza positiva del lavoro umano e dello sforzo condiviso.

Nello spazio monumentale della Scala del Sardi, Marignana Arte presenta l’installazione Bodies without points of view di Arthur Duff, a cura di Daniele Capra. Entrando in relazione con la costruzione ellittica della scala, Duff ha sviluppato un intervento site-specific essenziale ed incisivo,che unisce luce e scultura accentrando l’attenzione del visitatore sulla verticalità della scala.

Scendendo nuovamente al piano terra, si apre il Cortile delle Quattro Stagioni, territorio di Fabrica, capace negli anni di affermarsi come centro internazionale di ricerca e sviluppo dell’arte in tutte le sue declinazioni contemporanee. Wanted Creativity, una mappatura visiva del nostro tempo, invade gli spazi del Cortile con una galleria di ritratti scattati da Oliviero Toscani, Settimio Benedusi e dal team di fotografi di Fabrica in set fotografici allestiti in diverse città del mondo.