È PER SEMPRE

a cura di Alessandra Santin
Venezia, Palazzo Contarini del Bovolo
27 aprile – 31 agosto 2021

Accolta negli spazi espositivi di I.P.A.V. (Istituzioni Pubbliche di Assistenza Veneziane), gestiti da Fondazione Venezia Servizi alla Persona attraverso il progetto di valorizzazione “Gioielli Nascosti di Venezia”, approda a Palazzo Contarini del Bovolo la mostra, curata da Alessandra Santin, “È per sempre”, con le opere di Mara Fabbro e Alberto Pasqual che dialogheranno con le architetture della scenografica Scala. L’esposizione aprirà le porte non appena verranno allentate le misure dettate dall’emergenza sanitaria e sarà visitabile fino al 31 Agosto 2021. Il filo conduttore della mostra è la sovrabbondanza di materie plastiche che la società dei consumi ha prodotto a dismisura e poi disperso in modo del tutto irresponsabile, saturando il pianeta. La “fine del pesce” è il titolo della prima installazione ai piedi della Scala del Bovolo, che accoglie i visitatori con il forte impatto visivo suggerito da una pioggia di borse di plastica che riportano i volti deformati e angosciati dei due artisti, a significare l’asfissia alla quale stiamo condannando molte specie marine che si trovano a vivere in un ambiente irrimediabilmente danneggiato dall’inquinamento. Mai come oggi il pieno e il vuoto esprimono l’essenza del nostro tempo: eccessi e sprechi di materiali plastici si contrappongono alla mancanza di certezze e valori. È da questi temi che nascono le opere esposte nelle due sale del piano nobile del Palazzo: le “Trasparenze” accostano le “Membrane Metropolitane” di Mara Fabbri – pannelli di PVC trasparente su cui vengono realizzate mappe di città che riprendono geografie reali rielaborate con l’inserimento di “pixel” materici ottenuti con un impasto di sabbia, resina e collanti – alle “Presenze-Assenze” di Alberto Pasqual, che esprime la condizione “sospesa” dell’individuo nell’attuale società e nel difficile contesto  attraverso le sue sculture totemiche verticali in plastica trasparente.Se per Mara Fabbro è l’acqua il discrimine per la sua ricerca – fiumi o mari che delineano la geografia – il fuoco è l’elemento che plasma la materia di Alberto Pasqual: sono opere in ferro che ripropongono il tema dello squarcio e dello svuotamento dell’individuo. Completa la mostra il catalogo con testi e saggi critici di Alessandra Santin, Giada Centazzo, Lorena Gava e Mariateresa Setaro Chaniac.